lunedì 28 gennaio 2013

QUEL DRAGONE SULLO STOMACO - Il ristorante cinese




Un ristorante cinese si presenta solitamente dappertutto, nelle grandi città come nei paeselli più sperduti, ed è caratterizzato da un esterno con insegne luminose, lanterne di carta rossa con frange dorate e un drago o nature morte primaverili appiccicati sulla vetrata.
Il menu di un ristorante cinese è assai vario: è possibile scegliere tra circa 90 antipasti, 150 primi, 200 secondi di carne, 180 secondi di pesce, 4 contorni e 8 dolci, più tutta la serie di dessert dell’Antica Gelateria del Corso.
Uno dei maggiori pregi del ristorante cinese è l’economicitaggine: antipasto, primo, secondo, uno stecco Moretto, birra Cinese, caffè e grappa di riso con 18 euro te la cavi, mentre gli incubi per la notte sono gentilmente offerti dalla casa.

L’assortimento del menu è talmente smisurato che paradossalmente ci si ritrova a ordinare sempre le stesse cose, perché tanto si sa che non basterebbe una vita per assaggiare tutto e soprattutto lo stomaco si autodistruggerebbe per protesta parecchio prima.
Tuttavia non c’è cattiva digestione o squaraus che tenga: a cena qui ci si torna - più o meno frequentemente - e infatti anche con la crisi i ristoranti cinesi sono sempre pieni.
Il cliente-tipo di un ristorante cinese è qualsiasi persona tranne quelli ricchi, i quali preferiscono spendere millecinquecento euro per mangiare feti di tartaruga arrosto sorseggiando l’urina dei delfini.
Anche i gay, che sono geneticamente predisposti a papille gustative più raffinate rispetto agli eterosessuali poveri, sono una merce assai rara in un ristorante cinese. Per lo meno come clienti.
In rete ho scovato divertenti retroscena che si riferiscono ad alcuni dei piatti più conosciuti della cucina cinese e vorrei usare questo spazio per condividerli con voi numerosissimi lettori di questo blog, così numerosi che se io e Punzy appena finito di scrivere un post volessimo fare del crowd surfing, finiremmo per l’appunto in Cina, data la voragine che scaveremmo per terra.
Ma noi due siamo sempre state un po’ sado e a tratti maso, quindi ci piace così e guardiamo a tutti voi quattro con sempiterna gratitudine.
Gli involtini primavera, per esempio, costituiscono l’antipasto del gioioso pic-nic che si consuma al cimitero durante la Festa di Qingming.
I nidi di rondine, che per noi sono cestelli di patate fritti e ripieni di carne o pesce, in patria sono davvero dei nidi di rondine o di un qualsiasi altro uccello che abbia la sfortuna di nidificare all’interno dei confini cinesi.
Il tofu è un’invenzione di queste parti, viene usato in moltissime ricette e il dettaglio che faccia cagare è una cosa che non disturba nessuno.
Sarei curiosa di fare un giro nella terra del Sol Levante, un giorno, ma per il momento mi devo accontentare di ciò che mi offre la cucina cinese in Italia.
La scelta è così ampia che non c’è pericolo di stufarsi, come dicevamo poc’anzi.  
Le portate servite sono sempre le stesse, da Aosta a Trapani, e tale frequenza è davvero confortante; ognuno di noi è in grado di riconoscere e ordinare sempre quei tre/quattro piatti con i quali andare così sul sicuro da diventarne quasi esperti.
Personalmente ritengo imbattibile il topo con funghi e bambu.

18 commenti:

  1. Ecco, ci volevo andare sabato prossimo.
    Prevedo pizza.

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  2. Visto che il paese del Sol Levante è il Giappone, voglio credere che questo "errore" non sia altro che un mini spoiler per un prossimo spassosissimo post sulla cucina giapponese.

    Uno dei vostri numerosissimi affezionati lettori

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    1. in realtà era uno spoiler sul fatto che io in geografia sono più ignorante di una capra

      (:D)

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  3. però le nuvole di drago sono fenomenali, ne mangerei a pallet -.-
    Ale

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  4. E' vero, hai proprio ragione, il topo con funghi e bambù è il non plus ultra dell'intero menù. Quante volte sono andato nei numerosi ristoranti cinesi vicino casa che stento a credere come abbia fatto.

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    1. la cosa tragica è che ogni volta, per lo meno io, mi prometto: basta, questa è l'ultima!, con lo stesso risultato di quando Silvio dice che non si ricandida o che smette di andare a mignotte

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  5. Innanzi tutto, abbiamo almeno otto lettori
    Poi io sono napoletana, nessuna roba cinese o urina di delfino batte la mozzarella di bufala
    augh

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    1. tra i lettori si possono contare anche i nostri gatti?
      Perchè se fosse così il numero schizza a 14!

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  6. nooo dai di più di più...
    taaaanti anni fa, universitario imberbe, feci la sciempiaggine di prendere "zuppa di pinne di pescespada". passato la notte sul water. con il compagno di stanza che mi dava il cambio. curiosamente, a me usciva tutto da dietro, a lui da sopra. un odore nauseabondo che non ti dico. che poi quella sera c'era una tipa che si fermava da noi e con cui c'era intrallazzo e potete immaginare.
    da allora odio i ristoranti cinesi.
    e comunque gli amici cinesi che ho dicono che sono finti e fanno schifo.
    tsk!

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    1. ROFL
      Io ho avuto un problema simile dopo aver provato qualcosa tipo "gamberi e tofu del guerriero", anch'io universitaria, anch'io prima di una nottata che prometteva bene con un ex e l'unica cosa che ho abbracciato fino a mattina è stata la tazza del water

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    2. ci siamo capiti alla perfezione :)

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    3. mi sono accorto ora di aver sbagliato il nome del piatto. era zuppa di pinne di pesceCANE, non pesceSPADA.

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  7. Continuate a sprofondare nella voragine e non lasciatemi.

    Non sono mai entrato in un ristorante cinese,
    faccio fatica a entrare in un ristorante italiano
    di solito prima di entrare guardo dalla vetrina la faccia di quelli che son dentro
    poi mi dò una regolata
    Il topo e il bambù mi andrebbero anche bene, ma i funghi di solito mi tornano su di notte.

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  8. I ristoranti cinesi sono tutti faKe: mio fratello vive in Cina e mai e poi mai ha mangiato qualcosa di lontanamente simile al menu che troviamo noi, e anzi dice che molte cose sono perfino buone.
    Quindi, meglio il cinese in cina! A casa famose n'amatriciana che è mejo

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  9. Sono intollerante alla cattiva cucina quindi non ho mai potuto mettere piede dentro ad un ristorante cinese, anche se la mia parte malvagia ne è sempre stata affascinata
    Saz

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  10. Io adoro il cinese. L'ho scoperto ottimo come cura per la depressione. Ne ho uno ganzissimo sotto al mio ufficio - che costa un pochino di più degli altri - a Via Principe Eugenio e ci vado di continuo. (La cosa dei piatti è vera: per smentirla sto timidamente provando a variare una combinazione delle portate, visto che di base sono comunque verdure, riso, vermicelli, gamberi e carne - di topo, di cane, di gatto, quello che è). In realtà ci vado come scusa per abboffarmi di ananas fritto caramellato, credo.
    Due settimane fa ho esagerato: pranzo martedì e giovedì, cena del venerdì. Il mio stomaco ci ha messo tre giorni per realizzare la cosa. Dopodiché ho passato lunedì, martedì e mercoledì con una nausea e una voglia di vomitare - purtroppo insoddisfatta - che non avevo mai avuto manco in gravidanza. Ora sono in fase di disintossicazione. Ma ci ricadrò, lo sento.

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    1. Io pure mi dico sempre "basta".. chissà che arrivi la volta buona..
      però quando torno a Roma questo ristorante che dici lo vorrei provare ^-^

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