lunedì 5 novembre 2012

THE WALKING DEAD | Novità assoluta: zombie, apocalisse e un sacchissimo di cose originali





The Walking Dead è una serie televisiva trasmessa dal canale Fox, non mi ricordo su quale numero di Sky. Arrivata alla terza attesissima serie – trasmessa in queste settimane - the Walking Dead è considerata una delle serie televisive più azzeccate degli ultimi anni. L’originalissima sceneggiatura racconta di un mondo allo sbando, piombato in una situazione semi-apocalittica con zombie che vagano a destra e a vanvera, cani rognosi, farmacie abbandonate ma sempre perfettamente fornite e la tv che non funziona, nonostante i protagonisti cerchino ostinatamente di accenderla in ogni casa che saccheggiano.
La causa del morbo zombesco è terrificante: non si sa. Il motivo per cui la banda di sopravvissuti si trascina in giro per gli States, passando da una zona infestata dagli zombie a una zona ancora più infestata dagli zombie, è anch’esso agghiacciante: non si capisce.
Il protagonista della serie incarna
una figura sinora poco indagata e spesso sottovalutata dai prodotti statunitensi, cioè il poliziotto onesto.
La moglie del poliziotto onesto è una fedifraga e gli mette le corna con l’amico (poliziotto, però un po’ cattivo) perché crede che il marito sia circa deceduto in un incidente. Circa perché in realtà è in ospedale, in coma, ma insomma la vita è una e perdere tempo non è mai una scelta saggia.
Il figlio del poliziotto onesto è un ragazzino saccente e petulante che della pacatezza e introspezione del padre non ha preso una mazza, favorendo invece i geni di quella zoccola di mamma, e che a 9 anni se ne va a zonzo con una pistola nella fondina ed è convinto di essere troppo giusto.
E fin qui, quattro randellate al televisore io le avrei già assestate. Invece no, ho pazientemente aspettato di approfondire il resto dell’orda di personaggi che accompagnano i primari, cioè i comprimari, sciroppandomi puntate su puntate di questa cagata pazzesca, che per inciso sto ancora guardando perché a trent’anni non ho ancora imparato a volermi bene.
Adesso volevo parlare un po’ dei comprimari ma ormai ho nominato quel bambino di merda che odio profondamente e non riesco a pensare ad altro se non a tutti i modi in cui spero che lo facciano morire al più presto.
Comunque, gli altri personaggi sono:

-        donna/occhio azzurro pallato da matta/mèches mai sbavate anche dopo quindici mesi di apocalisse, che fino a cinque minuti prima faceva l’impiegata delle risorse umane ma appena le mettono in mano una Colt diventa più abile e sanguinaria di Rambo
-        vecchio
-        donna/sottomessa al marito violento/con figlia a carico. Il marito muore quasi subito così lei può finalmente affrancarsi dal giogo di moglie-schiava. Una volta libera pensa bene di buttare nel cesso tutti gli anni di maltrattamenti subìti e di battaglie femministe e comincia a fare gli occhi dolci all’altro personaggio ex violento ed ipermaschilista, che giustamente le dimostra la propria attrazione facendole lavare montagne di calzini inzaccherati di sangue. Tra una centrifuga e l’altra le muore anche la figlia
-        personaggio ex violento e ipermaschilista, che tra l’altro è l’unico simpatico
-        ragazzo asiatico nerd usato come apripista in tutte le situazioni più pericolose ma miracolosamente ancora vivo, nonostante l’impegno dei compagni
-        mmmh..
-        ah sì, il nero. Che sta pagando da solo lo scotto della crisi e sul quale si è abbattuta la spending review degli sceneggiatori, i quali hanno ritenuto decisamente antieconomico dotarlo di un nome di battesimo completo, preferendo quindi utilizzare una sola lettera dell’alfabeto, cioè la T
-        veterinario ultraottantenne, che dopo una vita passata ad infilare il braccio dentro le mucche per tirare fuori vitelli e vitelline, quando sparano (urlo di gioia) al bambino di merda, lo opera sul divano di casa con una forchetta e un segnalibro e porca puttana lo salva
-        poliziotto un po’ cattivo - amico del poliziotto onesto - che a un certo punto muore, ucciso dal poliziotto onesto, per legittima difesa (è proprio vero che chi cerca un amico senza difetti non ne troverà nessuno)
-        altra gente che arriva e dopo un po’ muore

La serie è magistralmente condotta dagli sceneggiatori, che tracciano linee credibili e non si contraddicono mai, a parte per quel dettaglio sulla propagazione del virus, che all’inizio si verifica quando un protone di sangue contaminato viene a contatto con un atomo di soggetto sano, e ai protagonisti tocca uccidere gli zombie tutti vestiti come i Ris di Parma. Poi evidentemente al reparto costumi hanno cannato un ordine, le tute sono state dirottate nello studio di Paint your life per quella piccola pasticciona di Barbara, ma tanto non c’è problema perché la gente è abituata a non farsi domande. Le stesse domande che si non fanno quei galeotti trovati dai nostri protagonisti nella puntata scorsa, rinchiusi dentro una prigione e che, dopo mesi e mesi di fine del mondo conosciuto, non sanno nulla di quanto accade all’esterno e trovano perfettamente normale che nel carcere non ci siano più secondini e che in giardino sia pieno così di morti che camminano.
The Walking Dead vanta un’ambientazione molto suggestiva, con case rotte e macchine abbandonate in mezzo alla strada, proprio come succederebbe durante un’apocalisse. Non si trova nulla in giro e sopravvivere è una sfida quotidiana: bisogna lottare per mangiare, abbeverarsi nei rigagnoli delle fogne e fare la cacca dietro agli alberi. Il che mi ricorda alcuni post di Punzy sulla vita nell’Urbe.
Fortunatamente quando servono munizioni o armi nuove, quelle si trovano sempre.
Lo stesso vale per la benzina, anche se i distributori sono abbandonati e non c’è l’elettricità.
Ma, in effetti, se la bionda riesce a ritoccare regolarmente la ricrescita delle mèches, tutto è possibile.
La moglie fedifraga ha fatto pace col marito e ha ricominciato a dargliela - anche perché l’altro è morto - ed evidentemente l’apocalisse la ingrifa e le fa impazzire gli ormoni perché dopo due mezzi approcci col marito rimane incinta di nuovo. Il terrore che scodelli un secondo bambino di merda è forte, ma io sono una persona positiva e posso sempre attaccarmi alla speranza che lei sia in qualche modo infetta e abbia in gestazione un piccolo zombie che se la divori lentamente dall’interno.



13 commenti:

  1. Io lo vedo e mi piace assai, proprio perche', come hai giustamete sottolineato, mi sento a casa mia
    Ho anche una maglietta con la faccia dell'asiatico, il prossimo per il quale spendero' del tempo per partecipare ad una manifestazione che ne chiede la liberta' da questa merda di programma che io vedo religiosamente tutti i lunedi

    RispondiElimina
  2. miii che paroloni..fedifraga....maschilista di mmerda...nerd...oh! ce la stiamo sciroppando da mesi..un motivo ci sarà e vi prego di NOn dirmelo pleaz!
    viva La tipa nera con gli zombie al guinzaglio( che manco l'hai menzionata)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la tipa nera con gli zombie al guinzaglio e' certamente il personaggio piu' intelligente della serie
      primo: ha studiato gli zombie e ne ha capito il comportamento
      secondo: ha preso le giuste contromisure, dimostrando adattamento all'ambiente
      purtroppo, si e' innamorata della bionda senza ricrescita e questo decretera' la sua fine

      Elimina
  3. c'è anche una tipa nera con degli zombie al guinzaglio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma tanto muore pure lei, le do al massimo altre due puntate

      a me piaceva il vecchio, quello che riparava sempre il camper, quello che non ammazzava mai nessuno, quello che faceva il padre/amico con tutti, insomma quello che si voleva scopare la bionda

      non esistono più le serie di una volta
      ele

      Elimina
  4. Punzilla mia ti benedico ad oltranza perchè grazie a questa merdata che hai descritto fin troppo bonariamente in questo post devo congratularmi con me stesso in quanto per fortuna non ho Sky e questo post mi ha dato ragione.
    Continuerò a non avere Sky per secola e secolorum.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Aldo, giro le benedizioni alla mia socia, che ha avvertito il mondo del pericolo zombiesco..;P.S. sappi che e' gelosa, dice che fai i complimenti solo a me!

      Elimina
    2. Il Monticiano non mi considera, e io ne soffro, sì.
      Adesso cerco uno zombie che mi divori e la faccio finita :(

      Elimina
  5. Non considerare una bella giovane donna come sei tu? Ci mancherebbe altro. Anche se non ti ho mai vista né in foto e neppure di persona io sono certo che tu lo sia dal momento che sei socia della Punzy...e ho detto tutto!!!
    Ti chiedo scusa se non l'ho fatto ma da ora in poi pluralizzerò tutto quello che vi riguarderà.
    Devotamente,
    il monticiano alias aldo.

    RispondiElimina
  6. Siiiiiiiiiii!!
    Grazie :)
    Ho deciso che non cerco più lo zombie, ecco.

    RispondiElimina
  7. "Che ricorda certi post di Punzy..."
    Ma cacchio, davvero, questo è il Posto al sole ambientato a Roma.
    Mo' me la devo guarda' in qualche modo (magari abbonandomi a Sky); non voglio perdermi il puntatone con il funerale di Rauti.

    RispondiElimina
  8. Cri, affrettati secondo me a breve anche quello di Aledanno!!!

    RispondiElimina