lunedì 5 maggio 2014

Grand Budapest hotel (Mi hai fregata, Wes!!)




Grand Budapest hotel è un esempio classico di film dove una regia magistrale, una 
perfetta perfomance attoriale e una fotografia meravigliosa non bastino a farti passare la vogliadi darti fuoco per smorzare la noia mentre lo guardi
Il tutto condito da un sottofondo di musichette russopolacchebulgare non saprei, ma le ho
trovate parecchio irritanti


Storia scontata e prevedibile, dove non solo capisci subitissimo quello che succederà
ma ti tedi mortalmente mentre succede
Il mondo favolistico di Wes Anderson non si arricchisce di alcun elemento degno di nota e rimane quindi il mondo favolistico di Wes Anderson dove lo pregherei gentilmente di rimanere evitando di coinvolgere spettatori innocenti
Riassumo brevissimamente e per puro dovere di cronaca la trama: il consierge di un grande albergo molto scafato e uomo di mondo prende sotto la sua protezione un giovincello immigrato e orfanissimo  che fa il garzone che si capisce che gli ricorda lui da piccolo poi c'è tutto un pasticcio con un quadro rubato (Ragazzo con mela, una crosta assurda che mi ha strappato l'unica risata del film), un'eredità e l'omicidio di una vecchia babbiona; il concierge va in galera, il garzoncello la aiuta, fuga rocambolesca e happy and un poco amaro, tutto condito con vari trallallà bulgaropolacchi ed è inutile fare il tifo per l'unico personaggio vivo del film, cioè il supercattivo, perchè tanto perde malamente
 Inoltre, durante la lavorazione di questo film, un gatto persiano viene gettato da una finestra e non m'importa che fosse un pupazzo di peluche quello che è stato buttato dalla finestra: sembrava vero e mi ha turbata
Ah, ecco dai, allora l'ho provata un'altra emozione oltre alla noia
Da sottolineare il cameo di Owen Wilson: assolutamente inutile, irrilevante ai fini della storia e messo lì palesemente perchè Owen Wilson è amico intimo di Wes Anderson

Owen, se hai bisogno di soldi, gira qualche cazzo di spot dove ti fai una doccia, no? 

Mi hai fregata, Wes, che tu sia dannato



5 commenti:

  1. A volte capita di affidarsi a qualcuno
    e poi scoprire che almeno per quella volta ha toppato,
    vatti a vedere "la donna che canta" non fa ridere ma è girato benissimo.

    RispondiElimina
  2. ti ho immaginata durante la scena del gatto e ho riso quindi secondo me è valsa la pena che tu abbia guardato questo film :D

    RispondiElimina
  3. Punzy non hai idea del grandissimo favore che mi hai fatto - e non credo soltanto a me - nel recensire così bene questa pizza-puzza di film che non vedrò mai.
    Persino la facciata del Grand Hotel mi ha fatto incavolare.
    Un caro saluto,
    aldo.

    RispondiElimina
  4. la scena del gatto è stata molto impressionante. Ecco

    RispondiElimina
  5. Sottoscrivo col sangue. E sulla fiducia, perché a metà film ho avuto più di qualche periodo di catalessi/catatonia/perdita di conoscenza/ronfata.

    RispondiElimina