martedì 31 dicembre 2013

Recensione culinaria: Il casatiello napoletano





Vorrei concludere questo  2013 con una recensione culinaria, che il cibo durante le feste fa tendenza; signore e signori, ladies and gentelman vi presento IL CASATIELLO NAPOLETANO

Questa recensione è volta a diffondere e ad onorare il casatiello in qualunque parte d'Italia, anche nelle più profonde brume padane  che non è giusto che solo a noi a Napoli ci uccide il fegato da millenni. Si, avete capito bene, da millenni: le origini del casatiello si perdono infatti nella notte dei tempi; pare che gia gli antichi greci, esperti nelle arti della panificazione, ne proponessero un tipo rudimentale, una torta fatta di formaggio e pezzi di suino vario nell'occasione dei riti pagani di primavera. Quando Napoli divenne una colonia greca la democrazia, il senso civico e la disciplina non attecchirono manco per il cazzo ma il casatiello si e trovò nelle mani dei fornai partenopei la sua massima espressione. La ricetta classica, risalente al 1600, ha poi trovato ulteriori sviluppi e perfezionamenti in base alla filosofia napoletana del "più ci metti, più ci trovi" e attualmente è composta dai siffatti ingredienti:

farina 00
cubetti di lievito di birra
sugna
sale
Pepe come se piovesse
formaggi misti con forte predominanza di pecorino

salumi misti (imprescindibili cicoli, salame Napoli)
7 uova sode


alcuni di voi staranno arricciando il naso alla lettura della parola sugna e anche staranno pensando Cristosantoebenedetto ma questo ti ottura le arterie solo a vederlo in fotografia. 
A queste persone io rispondo: vi compatisco
La morte per ostruzione arteriosa da grassi saturi è, a mio parere, l'unica morte logica che l'essere umano possa fare e inoltre te la scegli tu, non muori dentro un palazzo costruito con il brecciolino dalla solita ditta che voleva risparmiare sui materiali e che non va in galera nessuno tanto sono tutti amici dei politici..italiano ascolta: riprenditi il libero arbitrio di come crepare e mangiati il casatiello. Le tue papille gustative avranno un'esperienza unica e sublime; una fetta non sarà abbastanza e presto ti troverai a divorare pure le briciole sul tavolo e mentre i legali del tuo fegato presenteranno denuncia agli organi medici competenti tu penserai: ne è valsa la pena
E' mio dovere, tuttavia, avvisare che il tempo di digestione del casatiello è esponenzialmente maggiore al tempo utilizzato per la sua preparazione. Per preparare un casatiello medio occorrono circa 5 ore, quindi, se la vostra digestione non è napoletana diciamo che un giorno dovrebbe bastarvi.

Non garantisco per chi abita sopra il Po: la polenta, rispetto al casatiello, è acqua fresca

Italiano: riprendi in mano le redini del tuo destino e mangiati il casatiello!!!




4 commenti:

  1. Ah ah ah ah!!! E' incredibile come tu e Ema riusciate a rendere spiritoso ogni argomento... perfino una ricetta di cucina!! Favoloso!!!!! Mi piacerebbe assolutamente mangiare il casatiello, sugna o non sugna ci sono cose che almeno una volta nella vita vanno assaggiate! BUON 2014!!!

    RispondiElimina
  2. Brava Silvia, questo è lo spirito giusto: magna che te passa!

    RispondiElimina